CULTURA gennaio – aprile 1988
L’Hard ed il Soft nella scultura di Bertarelli
Ci sembrava importante in questo numero del Notiziario parlare di un avvenimento culturale avvenuto in febbraio: l’incontro cioè tra la scultura di Guglielmo Bertarelli e gli abitanti del Bleggio Superiore. Bertarelli, come si s, è nato a Cavrasto nel 3945, ma se ne è allontanato presto per svolgere i mestieri più diversi. Scolpisce da molto tempo, ha ottenuto lusinghiere critiche e riconoscimenti, ma solo da poco ha deciso di passare alla pratica artistica a tempo pieno e lo sta facendo con molta grinta, tenacia e dureza. Il mondo dell’arte non è semplice; difficile emergere, difficile essere originali quando sembra che sia stato detto tutto. “Dal Bleggio le radici dell’Arte di Bertarelli”, questo era il tema della manifestazione svoltasi a Larido, realizzata dalla Pro Loco e dalla Cassa Rurale di Quadra, ed il pubblico vi è accorso numeroso, dimostrando che il fatto artistico non per forza deve essere un fatto di pochi. La riuscita della manifestazione non era scontata perchè nonostante i numerosi riconoscimenti che l’arte di Bertarelli ha ormai raccolti, il “nemo propheta in patria” persiste. Invece nn è stato così; l’incontro è avvenuto, il riconoscimento anche. Merito di Bertarelli, ovviamente, che è arrivato a questo appuntamento in un momento delicato della sua carriera, dopo aver lavorato duro, con umiltà e testardaggine. Merito anche di un critico come Mario Cossali che si è avvicinato alla sua arte e l’ha tradotta per il pubblico in un linguaggio semplice, discorsivo, ma rigoroso e preciso. La gente ha capito e ha applaudito. Siamo tutti rimasti colpiti dal grosso tronco di olivo che era posto all’ingresso del teatro di Quadra, una forma femminile sagomata con un lavoro forsennato; e abbiamo compreso lo sforzo dell’artista nel suo tentativo di rendere dolce ciò che è duro. Bertarelli ha spiegato il suo desiderio di essere capito dalla gente. E la gente ha capito che nelle sue sculture poteva intravedere mlùolte forme della terra, di quelle radici di cui anch’egli è metaforicamente alla ricerca. Le sue sculture sembrano dolci, ha detto Mario Cossali; la luce dei faretti vi disegna pozzi luminosi, forme volubili, dolci e lente, desideri di vita armoniosa, ma colpisce che questo sia stato ottenuto lavorando una materia rigida e dura. Se questa serata di incontro con l’arte è riuscita, come dicevamo, merito non ultimo è anche quello dei dirigenti della Cassa Rurale di Quadra e della Pro Loco di Bleggio Superiore che hanno creduto nell’iniziativa e l’hanno propiziata.
Tratto da Bleggio Superiore Notizie Anno I, N. 1 Gennaio-Aprile 1988